Con la tecnica, la conoscenza e i giusti mezzi, si possono creare opportunità. Ma solo da intuizioni e sogni possono nascere opportunità uniche.
Quando si vuole dare una svolta serve un’idea tanto grande da sembrare quasi un azzardo, e la competizione impone scelte coraggiose.
Per fare di una località una destinazione di successo bisogna iniziare a chiudere gli occhi e immaginare qualcosa che sia affascinante, che tocchi le emozioni e alimenti curiosità. Anche, e soprattutto, per quelle località che non presentano caratteristiche paesaggistiche, architettoniche o storiche di particolare rilevanza. E anche quando c’è già bellezza, un’idea originale costituisce comunque un elemento di grande potenziamento dell’esistente.
In un mondo competitivo, quando si vuole fare un salto in avanti bisogna studiare cosa potrebbe creare una rottura netta con la situazione di partenza e, in campo turistico, cosa potrebbe costituire un’esperienza diversa nel panorama delle offerte dei territori circostanti o, meglio, possa rappresentare una proposta unica. Più è ampia la visione e l’unicità dell’intuizione, maggiore potrà essere il successo dell’idea.
Nel 2009 l’unico ponte tibetano in Italia era in provincia di Torino ma non a ridosso immediato di un cento storico (e non lo conoscevo neanche per la verità). Uno dei film di Indiana Jones, con la storica scena della lotta sul ponte tibetano, mi accese una miccia. Poi le considerazioni sull’insolita veduta del centro storico dalla montagna di fronte, e l’idea che la comunità potesse giovarne nel suo complesso, chiusero il cerchio, andando a completare quanto proposto e scritto già l’anno prima sull’idea di sistema integrato che configurava la nascita di una compiuta destinazione turistica. Saltata la possibilità di realizzare tutto con i fondi dei Piani del 2010, periodo in cui furono fatte altre scelte, l’opera è stata scorporata dal piano di destinazione e inaugurata nel 2017, 8 anni dopo quell’idea nata spontaneamente e gettata sul tavolo.
Oggi di ponti tibetani, simili o praticamente identici, ce ne sono diversi e altri se ne stanno costruendo. Riguardo a quel tipo di idea, ora la sfida è passata dal sogno alla tecnica: chi sarà più bravo a costruire una vera e propria destinazione turistica avrà una marcia in più degli altri.
Questo è un esempio di quanto un’intuizione possa creare un vantaggio competitivo iniziale, ma poi sono un piano di destinazione, una programmazione adeguata e l’applicazione delle tecniche di marketing a fare la differenza.
E se si coinvolge la comunità, allora la strada è in discesa, perché la popolazione si trasforma nella migliore promotrice di casa sua.
Cosa può rivelarsi vincente
Quale potrebbe essere l’idea che fa compiere una svolta ad una località, come un piccolo borgo? Nessuno può rispondere in maniera puntuale a questa domanda e nessuno può pensare di leggere qui le 3 idee innovative a cui si fa riferimento, perché altrimenti non si tratterebbe più di idee nuove e uniche (la cui forza iniziale dipende dalla non divulgazione, ovviamente). Per la verità una di queste l’ho spontaneamente condivisa (come sempre l’entusiasmo e l’amore per la mia terra non mi frenano con le persone di cui ho fiducia) ma questa volta ho preso le mie precauzioni in termini di tutela della paternità.
Come esempio, si può individuare qualche tipologia di idea potenzialmente decisiva per cambiare le sorti di un territorio.
E allora si può ipotizzare la realizzazione di un grande attrattore adrenalinico che funziona sempre (anche se alcune tipologie iniziano a inflazionarsi); la caratterizzazione intorno a un tema di particolare interesse; una trasformazione architettonica particolare; una innovativa fruibilità delle strutture esistenti; ecc. Più l’idea è unica e multitarget, più la sua realizzazione ha possibilità di raggiungere l’obiettivo di fungere da volano per lo sviluppo del territorio.
Per quanto riguarda i tempi, quanto più è nuova un’idea, tanto più si deve cercare di realizzarla velocemente per acquisire un vantaggio sui possibili competitori, tale da accumulare un distacco difficile da colmare per ogni futura concorrenza.
Infine, più passa il tempo e più diventa difficile trovare idee uniche. Qua torna in gioco quanto detto sull’importanza del coinvolgimento della comunità: da questa, dalla voglia di rinascere, può venire fuori il jolly.
Da dove partire
Certamente se si vuole iniziare da un punto, quel punto deve essere una visione, innovativa e coraggiosa, intorno alla quale costruire un’identità affascinante.
Qualche idea innovativa, unica, potenzialmente affascinante sicuramente esiste… nella testa delle persone sognanti, creative, e che guardano al domani e non all’oggi, sempre alla ricerca dell’unicità.
Tante altre intuizioni potrebbero venire dalla comunità
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