Quante ne abbiamo sentite, e quante ne abbiamo lette e ne possiamo leggere sulla storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Quasi sempre si definisce pessimista e disfattista chi si sofferma sulla parte vuota.
Questa cosa che chi vede il bicchiere mezzo pieno è ottimista e chi lo vede mezzo vuoto è pessimista, proprio non mi va giù. O meglio, ritengo non sia sempre vero: la questione non è soffermarsi sulla parte piena o sulla parte vuota bensì credo che l’attenzione debba essere rivolta a come e perché si guarda sotto o sopra il limite dell’acqua.
Solitamente preferisco soffermarmi sulla parte vuota quando tengo a qualcosa, perché desidero con forza che raggiunga il meglio. Molto spesso, purtroppo, è il disinteresse o la mancanza di una visione più ampia che fa soffermarsi sul bicchiere mezzo pieno, precludendo la possibilità di andare oltre.
Quindi soffermarsi maggiormente su ciò che potrebbe essere, ma non lo è ancora, è un atteggiamento positivo o negativo?
E così, se quel bicchiere fosse un territorio che già possiede tante positività, chi lo ama e crede in un potenziale di crescita più importante vorrebbe che quella destinazione venisse promossa con più decisione; si concentrerebbe sulla parte vuota del bicchiere, mettendosi probabilmente contro i tanti “ottimisti” che invece si crogiolano in quello che già c’è o si soffermano su “quanto è bello il mio paese”. Se l’amico ristoratore riempisse il suo locale la domenica, battersi contro quelle situazioni che non fanno progredire lo sviluppo territoriale, fornendo idee ed alternative, vorrebbe dire criticare o desiderare che quel locale sia pieno anche il sabato, e poi tutta la settimana?
Letta così è banale, vero?
Eppure, soffermiamoci a pensare quanto sia possibile confondere il desiderio che le cose siano sempre migliori con il disfattismo; quante volte una considerazione può essere vissuta in maniera distruttiva per il luogo comune che guardare il bicchiere mezzo vuoto sia sempre qualcosa di negativo, quando casomai potrebbe essere tutt’altro. Al contrario, quante volte apprezziamo frasi del tipo “Non è per criticare, ma questa cosa così non va bene”, oppure “Desidero fare una critica costruttiva: questa cosa non va bene”? Spesso si dà ad affermazioni del genere una valenza positiva per il solo fatto di aver manipolato il vero significato. Proprio questi termini (critica e critica costruttiva) e incipit simili, utilizzati per fare delle osservazioni, non significano proprio nulla se chi le fa non osserva la parte vuota del bicchiere e non esplicita se e come voler riempire di contenuti e motivazioni quella affermazione.
Al di là della comunicazione giusta, errata o manipolatoria, al di là delle reali intenzioni di chi dice “A” ma in testa ha “B”, una cosa è certa: soffermandosi a guardare la parte del bicchiere mezza piena, l’unica certezza è rimanere fermi dove si è.
Invece, guardare il bicchiere mezzo vuoto, se si hanno idee, è un forte stimolo per progredire e rappresenta il desiderio di far migliorare qualcosa che si ha a cuore.
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