A volte basta uno spunto trovato qua e là, mentre giriamo in rete, a confermare o sovvertire una nostra opinione. Altre volte abbiamo la convinzione di fare bene qualcosa per cui non ci interessa neanche cercare un altro modo per farlo meglio.
Opinione e Convinzione sono amiche fidate, che portiamo in giro con noi ogni giorno, e alle quali chiediamo consiglio per le nostre scelte. Poi c’è una terza amica, quella a cui abbiamo sempre meno tempo da dedicare: si chiama Conoscenza. Lei e Convinzione non sempre vanno d’accordo, e anche quando sembra che vadano d’accordo, in realtà potrebbe non essere così. Opinione invece è quella meno litigiosa, anche se quasi sempre ascolta più Convinzione che Conoscenza.
Ai momenti che potremmo passare insieme in questi incontri in-formativi, oltre alle nostre tre amiche, inviteremo l’amico che non dovrebbe mai mancare: si chiama Confronto. Non è visto di buon occhio da tutti, ma solo lui è realmente capace di migliorare noi e le nostre tre amiche.
Incontri in-formativi
Sono due i format in cui potremmo confrontarci e che potrebbero fornire spunti interessanti di riflessione, mettendo sul tavolo opinioni, convinzioni e conoscenze in due settori che rappresentano aspetti specifici e fondamentali del più generale sviluppo territoriale
Le emozioni e il fattore umano saranno al centro di entrambi gli incontri perché, oltre ogni tipo di considerazione, rappresentano un valore aggiunto decisivo per le motivazioni che potremmo esaminare e sulle quali ragionare insieme.
Oggi viviamo nell’era del virtuale, acquistiamo regolarmente online, il passaparola si fa in rete, il mondo è nello smartphone e ormai anche le opere d’arte si realizzano e vendono nel modo virtuale. L’intelligenza artificiale, dalle potenzialità inimmaginabili, è già una realtà, ma quando ci troviamo in un paesaggio di grande bellezza, viviamo un’esperienza appagante o incontriamo un sorriso sincero, allora capiamo che nulla può sostituire o competere con le emozioni che proviamo dal vivo.
Concetti, pratica e consulenza
I momenti di confronto, della durata di una giornata o di un week-end, mirano a fornire una serie di spunti con un obiettivo comune: suscitare curiosità, attraverso la partecipazione attiva e casi concreti, e desiderio di approfondire i principali argomenti riguardanti lo sviluppo turistico delle destinazioni e l’organizzazione di eventi, in un condensato di studi ed esperienze sul campo.
Un po’ Incontri, perché ogni confronto nasce necessariamente da un incontro tra persone pensanti, un po’ Laboratori, perché tutto deve essere in continua evoluzione e nulla e nessuno è certezza, soprattutto quando si ha intenzione di costruire qualcosa insieme.
Bando agli sterili tecnicismi (pochissimi sono quelli realmente necessari)
Argomenti fondamentali masticati fin quando tutti i partecipanti li avranno digeriti
Meglio pochi concetti che cambiano la mentalità e la prospettiva dello sguardo, piuttosto che approfondimenti che svaniscono in breve tempo
Questi i 3 pilastri di metodo seguiti per fornire una visione d’insieme sul marketing del turismo e degli eventi, toccando argomenti correlati tra loro che vanno dagli aspetti strategici a quelli legati all’immagine coordinata.
Il risultato finale mirerà, se lo si desidera, alla produzione di un piano operativo elaborato dal gruppo, partendo da situazioni di fatto ed eventuali esigenze reali.
Non solo chiacchierema, nel caso si scelga il percorso più lungo, anche pianificazione in tempo reale.
Verso la destinazione turistica: questione di apertura mentale
Convegni, dibattiti, buone intenzioni, iniziative varie… Ma per fare turismo o non fare turismo in una località bisogna sempre partire dalla conoscenza di un settore in continua evoluzione, dalla presa di coscienza delle potenzialità del territorio e dall’importanza di una visione d’insieme che tenda alla creazione di una compiuta destinazione turistica.
Il percorso inizia da una domanda: cosa vuol dire destinazione turistica? La risposta può dare la misura della “mentalità” turistica che è dentro di noi e dalla sintesi di tutte le risposte uscirà “la vostra” definizione di destinazione turistica.
Forse potrà significare “luogo in cui si compiono azioni coordinate per offrire servizi di qualità ai viaggiatori”, oppure definirsi “fare sistema in una località a vocazione turistica”. Queste sono alcune delle centinaia di definizioni ascoltate nelle ore di formazione in marketing dei servizi e delle destinazioni. Ma la definizione più passionale e spontanea proveniente dai corsisti, relativa alla motivazione per cui creare una destinazione turistica, suonava così: “onorare il territorio per le sue bellezze e cercare di fare qualcosa tutti insieme per valorizzarlo”.
Una definizione che proveniva da un “semplice” cameriere di sala che sognava di lavorare nel settore turistico con altre mansioni perché neolaureato. Purtroppo non so cosa faccia a quasi venti anni di distanza quella persona, ma so certamente che qualunque cosa faccia è portatore di capacità, principi e sensibilità fuori dal comune.
Quella definizione comprende valori fondamentali:
il dovere di onorare quello che già esiste, mettendolo in luce
la voglia di valorizzare il territorio nel suo complesso
la capacità di capire quanto sia importante per la collettività remare tutti nella stessa direzione
sintetizzando: amore per la propria terra
Onorare, valorizzare e capire: qualità essenziali per nutrire un sentimento profondo e costruttivo per qualcuno o qualcosa.
In quella efficacissima sintesi di sole 16 parole per definire il perché sviluppare una destinazione turistica, sono racchiusi molti più concetti di qualità di quanti si possano rappresentare con decine e decine di altre parole in un libro.
Inoltre, quella definizione è la riprova che i momenti di formazione possono arricchire tutti i partecipanti, compresi i (presunti) formatori come me. Infatti a me quella definizione, così piena di passione, arrivò come uno schiaffo in faccia e cambiò tante mie convinzioni.
In quel momento toccai con mano quanto sia fondamentale e motivante l’aspetto migliore dell’animo umano anche in relazione al rapporto col proprio territorio.
Località e destinazione: gemelli diversi
La convinzione (molto comune, purtroppo) che i due termini siano più o meno sinonimi è la principale responsabile per cui non si pensa a sviluppare il turismo con lo stesso semplice percorso mentale e pratico di quando si decide di costruire una casa.
Ecco, l’incontro inizia da quei due termini per tracciare tutto il percorso ideale che da sinonimi li fa diventare contrari. Solo in quel momento, cioè quando si è consapevoli del concetto fondamentale di destinazione e ci si avvia ad acquisire una mentalità appropriata, si può iniziare a ragionare su cosa fare.
Proprio in quest’ottica, gli incontri che si propongono non servono solo a mettere a fuoco gli aspetti teorici fondamentali e necessari per muoversi con maggiore disinvoltura all’interno del sistema turismo, ma intendono rispondere ad una domanda fondamentale, concreta: cosa intendiamo fare e quando?
Cosa aspettarsi da questo incontro
Domande… domande e… ancora domande. E quando avremo finito di farci domande ce ne rimarrà un’altra: come mai non abbiamo più voglia di farci domande?
Se si cerca un percorso formativo specialistico o un glossario vivente, allora si può abbandonare questa pagina e rammaricarsi del tempo perso per aver letto fin qua.
Tra l’altro, in una giornata o un week end sarebbe impossibile andare oltre un certo tipo di informazioni.
E poi, questo è un incontro per ragionare insieme e provare a far scoccare una scintilla.
Se invece si ricercano gli strumenti principali per orientarsi nel mondo del turismo e delle destinazioni e si ha voglia di confrontare diversi punti di vista, allora potrebbe valere la pena di passare qualche ora insieme, analizzando anche la situazione reale del proprio territorio e provando a ragionare su possibili prospettive di sviluppo.
L’incontro intende fornire stimoli per cambiare mentalità (se ce n’è bisogno) e acquisire, o rafforzare, la consapevolezza di quanto potrebbe farsi. Con lo scopo ulteriore, se si vuole, di arrivare alla redazione di una bozza embrionale di piano di sviluppo turistico.
Durante l’incontro si toccheranno, con semplicità e immediatezza, anche i concetti/base di argomenti quali:
definizioni e acronimi più rilevanti
storia e diritto del turismo
marketing dei servizi
turismo online
creazione di una destinazione
analisi del contesto
pianificazione
brand e immagine coordinata
promozione
analisi dei dati
AI e turismo – rischi e opportunità
Grandi eventi… si, ma quanto grandi?
Non esiste essere umano che non abbia, almeno una volta nella vita, organizzato qualcosa che coinvolgesse altre persone: da una cena con amici a un compleanno, da una serata in discoteca al proprio matrimonio.
E su 10 persone, almeno 2 hanno partecipato all’organizzazione di una qualunque manifestazione culturale, musicale o di altro genere.
Questo significa che il 20% dell’umanità si può cimentare nell’organizzazione di un evento professionale. Ugualmente, la quasi totalità degli esseri umani ha costruito castelli di sabbia e torri di carte da gioco: quindi, tutti possiamo progettare e costruire un palazzo?
Assodato che chiunque può fare qualunque cosa, con risultati direttamente proporzionali alle proprie conoscenze, capacità ed esperienze, quello che si propone è uno sguardo complessivo su tutte le strade che si devono percorrere per organizzare un evento che raggiunga risultati diversi dal castello di sabbia.
L’organizzazione di un’esibizione live di un gruppo amatoriale in un borgo e quella di un concerto sinfonico diretto da Daniel Oren nel più antico teatro d’opera d’Europa certamente sono cose molto diverse, ma comunque hanno in comune alcuni aspetti, iniziando da emozioni, impegno e metodo. Tra l’altro, l’etica del lavoro impone il massimo impegno a prescindere dal palcoscenico o dalla misura economica della prestazione.
Il processo organizzativo, qualunque sia il tipo di evento, locale o internazionale, deve svolgersi seguendo delle fasi irrinunciabili per raggiungere un risultato soddisfacente che vada al di là delle ore o giorni in cui lo stesso evento si svolge.
E si, è proprio così: un evento, per definirsi tale, deve mirare a un obiettivo che guardi oltre il periodo in cui si tiene. A volte, ben oltre quel momento.
Sarà difficile condensare 20 anni di esperienze in alcune ore, ma grazie all’interazione e alle domande potrebbero venir fuori spunti interessanti dall’organizzazione di manifestazioni turistiche internazionali, concerti con le più prestigiose orchestre sinfoniche e manifestazioni di vario genere.
Ovviamente basterebbe girare in rete per trovare decine di corsi on line, dispense, tesi di laurea, libri e altro materiale da cui estrapolare ogni tipo di nozione ed esperienza, ma confrontarsi vis a vis potrebbe avere un altro valore.
Il format
Poiché “tutti già sappiamo” come organizzare un evento, tutti abbiamo già organizzato qualcosa e siamo portatori di idee, quello che si propone vuole essere, più che un incontro formativo, un confronto su quanto ognuno ha fatto, ha provato a fare o intende fare. Ragionando sulle similitudini e le differenze si potrà decidere insieme, senza alcun condizionamento teorico, quale sia la strategia migliore.
Ognuno dirà la sua, e alla fine si tireranno le somme, perché nessuno schema precostituito è più valido della creatività, soprattutto in un settore molto vasto in cui è veramente difficile catalogare le tante tipologie di manifestazioni e i molteplici obiettivi che un evento può perseguire.
Si partirà da un lavoro di gruppo, in cui si simulerà l’ideazione e la progettazione di un evento, dato un determinato budget e i valori delle forniture necessarie, per arrivare ad analizzare ogni passaggio.
Solo dopo questa analisi e il confronto tra vari progetti, si ragionerà sulle fasi necessarie (ma non sufficienti) per costruire un evento che voglia raggiungere obiettivi non solo a breve termine.
Uno sguardo importante sarà rivolto all’ottimizzazione dei mezzi a disposizione, non solo economici, e al fondamentale ruolo che riveste l’attenzione ai particolari, partendo da casi concreti che daranno la misura di quanto un colpo d’occhio possa fare la differenza.
Ogni fiamma ha origine da una piccola scintilla
Con questi momenti di confronto possiamo provare a far scoccare quella scintilla per avviare un percorso, analizzando il punto di partenza e ipotizzando un punto di arrivo. E, senza scomodare teorie complesse ma ragionando insieme, possiamo abbozzare nero su bianco delle tracce da seguire.
Quindi non solo parole su parole, ma un lavoro concreto che può aprire a qualsiasi scenario. Infatti, una volta entrati nel giusto atteggiamento mentale e raccolte le informazioni principali sui passi da compiere, allora ci sono tutte le carte in regola per simulare un piano di sviluppo turistico o l’organizzazione di un grande evento. Quanto sia valido o realizzabile e quale sia il risultato non lo sapremo in quel momento: non è certo in una giornata o due che si passa da località a destinazione, o da organizzatori del proprio compleanno a organizzatori di eventi, ma almeno si sarà acceso un fuocherello.
Sta ad ognuno, poi, decidere se alimentarlo o farlo spegnere.
turismodicomunita.it e prcons.it sono 100% COOKIE FREE e non prevedono raccolta di dati personali Informativa Privacy conforme al GDPR Privacy e Cookie Policy Giovanni Sapienza – P.I. 02128100761 – Termini di utilizzo 2024 RIPRODUZIONE VIETATA
Il sito è 100% cookie free, non raccogliamo alcun dato personale né tracciamo la vostra navigazione. Utilizziamo solo dati statistici anonimizzati, non soggetti a consenso preventivo.